Quarto mistero della Gloria: L’Assunzione di Maria al cielo - con meditazioni tratte dai testi di Maria Valtorta adoriamo il Signore con la preghiera, ringraziamo il Signore con la preghiera, abbracciamo il Signore con la preghiera La Santissima Trinità

MISTERI DELLA GLORIA

Quarto Mistero
L’Assunzione di Maria al cielo



Ad un tratto una gran luce empie la stanza, una luce argentea, sfumata d’azzurro, quasi fosforica, e sempre più cresce , annullando quella dell’alba e quella della lucerna.
Una luce uguale a quella che innondò la grotta di Betlemme al momento della Natività Divina.

Poi, in questa luce paradisiaca, si palesano delle Creature Angeliche, luce ancor più splendida nella luce già tanto potente apparsa per prima.

Come già avvenne quando gli angeli apparvero ai pastori, una danza di scintille d‘ogni colore si sprigiona dalle loro ali dolcemente mosse, dalle quali viene come un mormorio armonico, arpeggiato, dolcissimo.

Le Creature Angeliche si dispongono a corona intorno al lettuccio, si curvano su di esso, sollevano il Corpo immobile e, con un più forte agitar d’ali, che aumenta il suono già esistente prima, per un varco apertosi prodigiosamente nel tetto, come prodigiosamente si aprì il Sepolcro di Gesù, se ne vanno, portando seco loro il Corpo della loro Regina, Santissimo, è vero, ma non ancora glorificato e perciò ancora soggetto alle leggi della materia, soggezione a cui non era più soggetto il Cristo perchè già Glorificato quando risorse da morte. Il suono dato dalle Ali Angeliche aumenta, ed è ora potente come un suono d’organo.

Giovanni si desta dal suo dormire per quel suono potente.

L’apostolo si guarda intorno, ancor mezzo assonnato, per rendersi conto di ciò che avviene. Si accorge che il letto è vuoto e che il tetto è scoperto.

Intuisce che un prodigio è avvenuto.
Corre fuori sulla terrazza e, come per un istinto spirituale o per un richiamo celeste, alza il capo, facendosi solecchio con la mano per guardare senza aver l’ostacolo del nascente sole negli occhi.

E vede.

Vede il Corpo di Maria, ancor privo di vita ed in tutto uguale a quello di persona dormente, che sale sempre più in alto, sostenuto dallo stuolo Angelico.

Come per un ultimo saluto, un lembo del manto e del velo si agitano, forse per azione del vento suscitato dalla rapida Assunzione e dal moto delle ali Angeliche, e dei fiori, quelli che Giovanni aveva disposti e rinnovati intorno al Corpo di Maria, e certo rimasti tra le pieghe delle vesti, piovono sulla terrazza e sulla terra del Getsemani, mentre l’Osanna potente dello stuolo Angelico si fa sempre più lontano e quindi più lieve.

Giovanni continua a fissare quel Corpo che sale verso il Cielo e, certo per un prodigio concessogli da Dio, per consolarlo e per premiarlo del suo amore per la Madre adottiva, egli vede, distintamente, che Maria, avvolta ora dai raggi del sole che è sorto, esce dall’estasi che le ha separata l’anima dal corpo, torna Viva, sorge in piedi, perchè ora Lei pure fruisce dei doni propri dei corpi già Glorificati.

E un ultimo, supremo prodigio concede Iddio-Amore a questo Suo perfetto amatore: quello di vedere l’incontro della Madre Ss. col Suo Ss. Figlio che, Lui pure splendido e splendente, bello di una bellezza indescrivibile, scende ratto dal Cielo, raggiunge la Madre , se la stringe sul Cuore, e insieme, più fulgenti di due astri maggiori, con Lei ritorna da dove è venuto.
Litanie di MARIA REGINA